6 Maggio 2025 11:35
6 Maggio 2025 11:35

Milano: confermato il sequestro del cellulare dell’ex vice sindaca Ada Lucia De Cesaris. Al centro un’indagine sull’urbanistica milanese

Milano – Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato dai legali di Ada Lucia De Cesaris, ex vice sindaca di Milano e avvocatessa di spicco nel settore amministrativo. Il cellulare della De Cesaris, sequestrato lo scorso novembre, resterà a disposizione degli investigatori nell’ambito di un’inchiesta per traffico di influenze illecite e falso.

L’indagine riguarda un presunto “sistema” di professionisti che, secondo la Procura, avrebbe influenzato in modo illecito le attività del Comune di Milano in materia urbanistica, provocando abusi edilizi in numerosi cantieri, tra cui il noto progetto “Scalo House” di via Lepontina-Via Valtellina.

Un’indagine complessa e su più fronti

L’inchiesta, coordinata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e Tiziana Siciliano, punta a far luce su un presunto sistema di favoritismi tra professionisti, architetti e funzionari pubblici legati a progetti edilizi di grande portata. A novembre, insieme al sequestro del cellulare della De Cesaris, sono stati effettuati controlli e perquisizioni nei confronti di almeno 15 tra architetti, professionisti e dirigenti di Palazzo Marino.

Tra i coinvolti figura anche l’architetto Marco Emilio Cerri, ex membro della commissione per il paesaggio del Comune di Milano, accusato di aver agito come “facilitatore” per ottenere permessi edilizi in cambio di incarichi remunerati.

Il ruolo della De Cesaris

Pur non essendo indagata, Ada Lucia De Cesaris è stata perquisita per il suo presunto coinvolgimento come consulente di fondi immobiliari e costruttori. Secondo la Procura, avrebbe informato Cerri di modifiche a un progetto edilizio legato a un immobile in via Lamarmora a Milano. Queste informazioni, legate alla sua consulenza per la banca Illimity, avrebbero influenzato decisioni creditizie e la gestione del progetto.

Sospetti su un “sistema urbanistico”

L’indagine si estende al funzionamento della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano, accusata di conflitti di interesse e opacità. Secondo gli inquirenti, l’organo avrebbe assunto nel tempo un ruolo vincolante nelle decisioni edilizie, favorendo interessi privati a discapito di quelli collettivi.

Prossimi sviluppi

Gli investigatori stanno valutando come analizzare il contenuto del dispositivo sequestrato, nel rispetto del segreto professionale tra avvocato e cliente. Le motivazioni del riesame, attese nelle prossime settimane, saranno cruciali per determinare i prossimi passi dell’inchiesta.

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