Milano – Si è conclusa con un bilancio estremamente positivo la seconda edizione della Fabbrica Design Week, l’evento che ha trasformato la Fabbrica del Vapore in un punto nevralgico della Milano Design Week. Una settimana intensa, dall’8 al 13 aprile, in cui esposizioni di design sperimentale e un festival musicale gratuito hanno dato vita a un’esperienza culturale multisensoriale e trasversale, capace di attrarre oltre 87.000 visitatori.
Design e musica elettronica: un format vincente
Curato da Maria Fratelli e Andrea Gianni per la parte espositiva, e da Lele Sacchi e Eric Galiani per il programma musicale – con il supporto di Radio m2o – il palinsesto ha fuso creatività visiva e cultura sonora. Con 18 mostre, due palchi musicali, oltre 30 DJ set e una line-up internazionale, l’iniziativa ha consolidato la propria identità come evento accessibile, partecipato e multidisciplinare.
Un pubblico eterogeneo e intergenerazionale
La Fabbrica del Vapore si è confermata spazio di dialogo e contaminazione culturale. Tra i visitatori, professionisti del design, studenti, appassionati di arte contemporanea e giovani alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Il format ha mostrato come design, architettura e musica elettronica possano interagire in modo sinergico, valorizzando allo stesso tempo talenti emergenti e figure di rilievo internazionale.
Le mostre: ricerca, identità e sostenibilità
Protagoniste della sezione exhibitions sono state alcune esposizioni che hanno indagato i temi dell’interdipendenza, della sostenibilità e della memoria. Spiccano la mostra dedicata a Nanda Vigo curata dal CASVA e la personale di Francesco Panozzo, in dialogo con la natura. Presenti anche Politecnico di Milano e Accademia di Belle Arti di Napoli, insieme a numerosi progetti indipendenti, collettivi e curati da associazioni, tra cui DcomeDesign, Connecting Culture, ANAB e Festival Architettura III.
Una line-up musicale di altissimo livello
Ogni pomeriggio, a partire dalle ore 17, il sound elettronico ha avvolto la Fabbrica del Vapore in un’atmosfera coinvolgente. La line-up ha visto alternarsi nomi di fama mondiale come Richie Hawtin, Chloé Caillet, Marcel Dettmann, Quest, Toy Tonics Jam feat. Kapote, Lele Sacchi e molti altri. Un mix sonoro che ha spaziato dai beat sperimentali ai momenti più danzanti, trasformando gli spazi in una vera e propria esperienza urbana.
Le voci dei curatori: tra soddisfazione e nuovi progetti
“In questa edizione abbiamo consolidato la Fabbrica del Vapore come centro pulsante di creatività progettuale e artistica – ha dichiarato Maria Fratelli – accogliendo studenti, designer e il ricordo di Nanda Vigo, simbolo di una cultura dell’archivio che guarda al futuro”.
Eric Galiani, co-ideatore del Fabbrica Music Festival, ha sottolineato la forza della collaborazione pubblico-privato. “Un evento gratuito che porta cultura e intrattenimento di qualità accessibile a tutti: questo è il nostro obiettivo, e continueremo su questa strada anche per il 2026”.
“Quasi raddoppiare le presenze senza criticità logistiche, elevare la qualità tecnica e artistica, e mantenere la gratuità: sono tutti traguardi raggiunti – ha aggiunto Lele Sacchi – Il 2026 è già nei nostri pensieri, con idee ancora più ambiziose”.