9 Maggio 2025 13:02
9 Maggio 2025 13:02

“Salva-Milano”: approvata la Legge che sblocca i cantieri

Milano – È stato approvato alla Camera dei Deputati, con 172 voti favorevoli e 41 contrari, il disegno di legge soprannominato “Salva-Milano”. La norma fornisce un’interpretazione autentica dell’articolo 41 quinquies della legge urbanistica del 1942, con l’obiettivo di risolvere le controversie relative ai limiti di volumi e altezze delle costruzioni, sbloccando oltre 150 cantieri nella città di Milano e altri sul territorio nazionale.

Una norma nazionale, ma un caso emblematico a Milano

La legge si applica su scala nazionale, ma il caso di Milano è stato determinante nel richiamare l’urgenza del provvedimento. La città, negli ultimi mesi, ha visto una paralisi dei cantieri e una complessa impasse normativa che ha portato alla chiusura dello sportello edilizia del Comune, oltre a 20 indagini aperte per presunti abusi edilizi e oltre 40 dirigenti dimissionari.

Principali innovazioni della legge

Il testo normativo, frutto di una riformulazione proposta dal relatore Tommaso Foti (FdI), chiarisce che:

  • Niente obbligo di piano particolareggiato: in ambiti edificati e urbanizzati, non sarà più necessario approvare un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata per nuove edificazioni o per interventi di demolizione e ricostruzione che eccedano i limiti di volumi o altezze.
  • Chiarimento sulle ristrutturazioni edilizie: sono ammesse ricostruzioni con caratteristiche volumetriche, funzionali e tipologiche differenti rispetto agli edifici originari, purché rispettino le leggi regionali e gli strumenti urbanistici comunali.
  • Esclusione di effetti retroattivi su sentenze definitive: la norma non modifica le decisioni giurisdizionali già concluse in via definitiva, né i diritti di terzi.

Impatto sul settore edilizio e sulla città di Milano

La legge sblocca la situazione critica della città di Milano, dove oltre 150 cantieri erano paralizzati da incertezze normative e da indagini su volumetrie ritenute “abnormi” dai magistrati. Il provvedimento punta a favorire la ripresa delle attività edilizie, supportando lo sviluppo di nuovi grattacieli, studentati ed edifici sostenibili, nel rispetto degli strumenti urbanistici e degli interessi pubblici.

La posizione delle forze politiche

Il provvedimento, presentato dal deputato Aldo Mattia (FdI) e sostenuto da Lega, Forza Italia e Noi Moderati, ha raccolto consensi anche da Pd, Azione, Italia Viva e +Europa, confermando un’ampia convergenza politica. Contrarie le forze di opposizione M5S e AVS, che hanno criticato la legge definendola una possibile “sanatoria edilizia” e sollevando pregiudiziali di costituzionalità respinte dall’aula.

Dichiarazioni

“Questa legge non è una norma ‘ad personam’ o ‘a città’ – spiega Tommaso Foti, relatore della proposta – ma un provvedimento nazionale che mira a sgomberare il campo dall’incertezza normativa che stava bloccando lo sviluppo edilizio in tutta Italia”.

Per i promotori, la legge rappresenta una svolta per il settore edilizio e una risposta concreta alle necessità di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile. Tuttavia, gli oppositori sottolineano il rischio di favorire interventi speculativi, chiedendo un dibattito più ampio sul tema nell’ambito del ddl Rigenerazione Urbana.

Prossimi passi

L’approvazione della norma al Senato sarà determinante per la sua definitiva entrata in vigore, che rappresenterà un passo significativo verso una maggiore chiarezza legislativa e lo sblocco degli investimenti in ambito edilizio e urbanistico.

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