Dai gemelli delle stelle a quelli digitali

Articolo
Articolo di lunedì 1° luglio 2024
Protagonisti
Autrice
Laura Bajardelli
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La tecnologia apre frontiere inimmaginabili

Giugno è il mese dei gemelli, intesi come segno zodiacale. Castore e Polluce sono le due stelle più luminose di questa costellazione. Secondo la mitologia greca, i gemelli, detti anche dioscuri e noti come figli di Zeus, sarebbero stati concepiti in due momenti distinti dalla madre Leda: il primo con il re spartano Tindaro e il secondo con Zeus. Da qui, la natura mortale di Castore e quella immortale di Polluce.

Ed è guardando alle stelle che è nata una nuova tipologia di gemelli: i digital twin, in italiano gemelli digitali. L’dea, infatti, è nata alla Nasa negli anni ’60 come “modello vivente” della missione Apollo dopo gli incidenti all'Apollo 13. Quindi una riproduzione terrestre in comunicazione continua con quella in orbita. Da allora, si continuano a sviluppare e utilizzare modelli digitali ad alta fedeltà di sistemi e componenti fisici, nonché degli ambienti estremi in cui operano e grazie ai sensori elettronici presenti sul gemello reale, si rileva una grande quantità di dati sull’ambiente circostante e sul gemello stesso. Dati che vengono trasmessi in tempo reale al gemello digitale sulla Terra.

I digital twins sono quindi rappresentazioni digitali dinamiche di oggetti, processi e sistemi del mondo reale progettati per consentire il continuo scambio tra il gemello reale e il gemello virtuale. Questo consente di effettuare simulazioni e sperimentazioni sul gemello digitale anziché su quello reale, analizzare gli effetti e valutare alternative.
E oggi questa tecnologia trova moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni: edifici, ponti, macchine e apparecchiature, campi coltivati e anche con processi come traffico e mobilità. Il processo ideale sarebbe utilizzare questa tecnologia dall’inizio, progettando il gemello digitale sul quale simulare e testare per esempio le prestazioni energetiche o dei materiali da utilizzare, individuando eventuali criticità e alternative “sulla carta”, per poi implementare concretamente nel gemello reale la soluzione ottimale individuata. E questo gemello reale sarebbe dotato di sensori per rilevare dati da trasmettere in tempo reale al gemello digitale. Questo consente di monitorare le prestazioni reali, effettuare manutenzione preventiva mirata e, in caso di guasto o anomalia, la soluzione può essere sperimentata in anteprima sul gemello digitale. E soprattutto, grazie all’intelligenza artificiale che elabora grandi quantità di dati, si possono applicare algoritmi e modelli predittivi delle prestazioni future.

D’altronde, ai gemelli sono sempre state riconosciute natura sovrannaturale, facoltà sovrumane e poteri divinatori. Mai nome fu quindi più azzeccato per questa nuova tecnologia.


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